Quella dell’agosto del 2003 si può in effetti tranquillamente considerare la più tremenda ondata di caldo degli ultimi decenni, anche e soprattutto perché arrivò dopo altre intense e lunghissime ondate di caldo: giugno e luglio del 2003, si rivelarono infatti eccezionalmente caldi in gran parte d’Italia, e quindi l’interminabile e intensa ondata di quel mese di agosto arroventò come mai prima il nostro Paese, contribuendo in modo decisivo a fare di quella del 2003 l'estate più calda della nostra storia, come raccontiamo anche in un video: VIDEO. L'estate più calda
Un caldo asfissiante e interminabile
L’ultima violenta ondata di caldo di quell’estate eccezionalmente torrida a livello nazionale iniziò a Ferragosto e terminò il giorno 27, anche se in realtà in diverse località ebbe inizio anche prima per concludersi poi solo negli ultimissimi giorni del mese. Per molte importanti città comunque questa rimane tutt’ora l’ondata più duratura o più intensa di sempre.
Davvero incredibile ad esempio la durata di quest’ondata nella città di Genova: qui infatti inizio già il 29 luglio e terminò solo il 31 agosto, per una durata complessiva di addirittura 34 giorni! Risulta comunque l’ondata di caldo più lunga degli ultimi decenni anche per diverse altre importanti città: Bolzano (32 giorni), Torino (31 giorni), Roma (30 giorni), Milano (30 giorni), Venezia (30 giorni), Brescia (29 giorni), Catania (29 giorni), Firenze (29 giorni), Perugia (28 giorni), Pescara (27 giorni).
In molte di queste città però l’ondata di caldo, oltre a rivelarsi la più lunga, si dimostrò anche la più intensa degli ultimi decenni: è vero infatti per Ancona (valore medio delle massime durante l’ondata: 35,6 gradi), Brescia (media delle massime di 35 gradi), Milano (media delle temperature massime pari a 35,4 gradi).
Dietro il caldo eccezionale sempre lui, l'Anticiclone Nord-Africano
A scatenare l’ennesima eccezionale ondata di caldo di quell’estate fu l’Anticiclone Nord-Africano, vero protagonista di quella bollente stagione: come mostra la mappa del campo di geopotenziale a 500 hPa, ricostruita grazie ai dati di rianalisi del NCEP della NOAA, l’alta pressione di matrice africana (area colorata delle tonalità rosso-arancioni) si estese dall’Africa Nord-Occidentale verso il nostro continente con asse nord-sud in modo tale da interessare direttamente anche la nostra Penisola. Così l’azione congiunta del bel tempo, dello schiacciamento da subsidenza e delle deboli correnti molto calde in risalita dal Sahara si sommò all’effetto della perdurante calura che oramai insisteva da oltre due mesi, scatenando appunto quell’eccezionale ondata.
In effetti durante l’estate del 2003 si contò un numero eccezionalmente elevato di episodi con temperature pari o superiori a 35 gradi: a Firenze furono addirittura 47 le giornate in cui la colonnina di mercuria dei termometri riuscì a raggiungere i 35 gradi, e il picco più alto venne toccato il 5 agosto con il valore di 41,1 gradi! L’estate però fu incredibilmente bollente anche a Reggio Calabria, 43 giornate con almeno 35 gradi, a Perugia, dove furono 39 i giorni in cui venne raggiunta tale fatidica soglia, e a Catania, con 35 giornate caratterizzate da una temperatura massima di almeno 35 gradi.
Il picco della calura durante l’ondata dell’agosto 2003 invece venne senz’altro il giorno 11, quando in diverse importanti città si toccarono le temperature più alte, e in alcuni casi si tratta di valori record per l’ultimo mezzo secolo. Ecco alcune delle temperature massime di quel rovente 11 agosto 2003: 39,5 gradi a Bologna; 39,1 gradi a Bolzano (record degli ultimi 50 anni); 38,4 a Brescia (anche qui record degli ultimi decenni); 39,3 gradi a Milano (anche per questa città la temperatura più alta degli ultimi decenni); 37 gradi a Perugia; 37,2 gradi a Pescara; 37,1 gradi a Torino (record per il capoluogo piemontese).
Fonte Immagine: NCEP/NCAR
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci