Lo scorso 14 marzo la Calotta Polare Artica, alla fine della stagione invernale, ha raggiunto il suo annuale massimo di superficie, e il dato conferma che lo stato di salute del ghiaccio al Polo Nord è tutt'altro che buono. Alla sua massima estensione infatti la Calotta Polare Artica ha raggiunto una superficie di 15 milioni e 650 mila chilometri quadrati, cioè circa 640 mila chilometri in meno rispetto alla media del trentennio 1981-2010.
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Analizzando gli ultimi 46 anni di dati, cioè da quando i satelliti raccolgono con regolarità informazioni riguardanti la Calotta Polare Artica, quella di quest'anno è la quattordicesima superficie più piccola: insomma, siamo in effetti lontani dal record negativo del 2014, ma il ghiaccio artico continua comunque a mostrare preoccupanti segni di difficoltà. Oltre alla progressiva diminuzione della superficie del Mar Glaciale Artico coperta dalla Calotta, preoccupa anche l'inarrestabile diminuzione dello spessore del ghiaccio: tutti dati che fanno pensare che davvero, entro metà secolo, in estate il Polo Nord potrebbe apparire praticamente sgombro da ghiaccio.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci