Ci sono alcuni comportamenti animali dai quali l’ancestrale cultura contadina era solita trarre presagi per l’andamento stagionale. Ad esempio, l’estate sarebbe stata poco piovosa se la gazza costruisce il nido sulla parte più alta dell’albero; al contrario, qualora pavoncelle e pivieri migrino in folti stormi vi è la minaccia di un lungo periodo piovoso.
Per la scienza, sì per i presagi del tempo, no quelli sul clima
La scienza a dire il vero è assolutamente falso attribuire agli animali la capacità di presagire il clima di un dato mese e/o di una stagione. Invece riconosce loro una certa sensibilità nel preavvertire i cambiamenti locali nelle condizioni meteorologiche a brevissimo tempo, ossia entro le prossime 6-12 ore.
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Le credenze contadine con qualche riscontro
E così all’approssimarsi di un temporale lo scricciolo cerca rifugio all’interno di siepi o negli incavi degli alberi, mentre se le gazze gracchiano con gran sbattere di ali allora preparate l’ombrello perché è in arrivo la pioggia.
E quando i merli mangiano con ingordigia probabilmente sono imminenti piogge di lunga durata, ma se le galline che disputano il becchime allora non attendetevi cambiamenti del tempo per le 24 ore seguenti. Il bel tempo stabile sarebbe annunciato da una maggiore vivacità di tutti i volatili: i piccioni tornano più tardi al nido e si allontanano alla ricerca del cibo, i rondoni volano altissimi, fino a quasi 6 km di quota, gli usignoli cantano giorno e notte.
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Possiamo confidare nel bel tempo se a suggerircelo sono rondini, allodole o pettirossi che cantando volano in alto; ma se le rondini volano radente il terreno… forse non è la giornata adatta ad una passeggiata all’aperto!
Grandi stormi di allodole alla sera poterebbero essere seguiti, a brevissimo tempo, da pioggia o nebbia, mentre il radunarsi di corvi sui campi può far sperare in una bella giornata.
Numerosi i segnali anche per l’imminente arrivo del vento
Le oche tentano ripetutamente di volare, i piccioni in volo sbattono più forti le ali, le rondini lungo i vigneti si mantengono da un solo lato del filare in attesa di poter catturare gli insetti che il vento sospingerà dal lato opposto. È comunque credibile che gli uccelli, per il fatto di essere a stretto contatto con l’ambiente in cui gli eventi meteorologici si verificano e si susseguono, più di altri animali hanno capacità di “sentire” gli imminenti cambiamenti del tempo. Non sono però gli unici ad essere sensibili alle variazioni delle condizioni atmosferiche: le formiche, ad esempio, corrono più veloce quando la pressione atmosferica è in aumento e, quando il tempo è in peggioramento, i cavedani emergono sul pelo dell’acqua agitandosi, mentre rane e rospi intonano i loro monotoni cori. E attenzione anche all’asino perché…quando agita le orecchie, preannuncia pioggia!
Poteri paranormali?
Forse semplicemente una forma di difesa in più poiché anche gli animali, come e più dell’uomo, devono fare i conti con il clima e le mutevoli condizioni ambientali, ingegnandosi per la sopravvivenza. Le api europee (Apis Mellifera), per impedire che la temperatura all’interno dell’alveare raggiunga valori troppo elevati, fanno circolare l’aria con il battito delle ali e trasudano acqua dal corpo. In zone particolarmente aride i roditori sopperiscono alla siccità nutrendosi di erbe e frutta mentre altre specie di animali e insetti che popolano il deserto escono dalle loro tane solo nelle poche ore del giorno durante le quali la temperatura è sopportabile.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci