Il graduale cambiamento delle restrittive politiche cinesi sulla natalità e la contestuale modifica del sistema pensionistico di questo paese, stanno senz'altro contribuendo a “ringiovanire” la Cina, ma potrebbero avere un impatto importante sulle emissioni di gas clima-alternanti, cioè quei gas (soprattutto anidride carbonica) che rappresentano la principale causa del cambiamento climatico in atto. Queste sono infatti le conclusioni cui sono giunti gli autori di una ricerca ("Assessing the impatto of fertilità and retirement policies on China's carbon emissions") pubblicata di recente sulla rivista scientifica Nature Climate Change. Ma cosa hanno scoperto di tanto clamoroso gli studiosi?
Dall'analisi condotta dai ricercatori emerge che le nuove politiche, adottate di recente dal governo cinese, se da una parte aiuteranno a gestire e limitare l'invecchiamento della popolazione, dall'altra avranno un importante impatto sull'impronta di carbonio delle famiglie cinesi, ovvero sul futuro contributo all'aumento delle concentrazioni di gas clima-alteranti attribuibile a ciascun nucleo famigliare.
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Gli studiosi, nell'ambito delle nuove politiche sulla fertilità e sul pensionamento, hanno infatti stimato come cambierà la composizione delle famiglie cinesi, e ne hanno valutato il comportamento e l'impatto ecologico, soprattutto in termini di impronta di carbonio. Hanno così scoperto che l'aumento della popolazione che deriverà dall'allentamento delle politiche sulla natalità e l'allungamento dell'età pensionabile avranno l'effetto di generare maggiori consumi e quindi, di conseguenza, anche maggiori emissioni. Insomma, ringiovanire il paese potrebbe generare costi ambientali non trascurabili.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci