Meteo e Storia: l’Attacco di Pearl Harbor e lo zampino del meteo

Articolo del 04/12/2023 ore 21:23
in Curiosità

L’operazione con cui i giapponesi sorpresero la flotta americana riuscì anche grazie al fattore meteo

Risale a 82 anni fa una delle più dolorose ferite mai inflitte alla potenza militare degli USA: l’Attacco di Pearl Harbor, ovvero l’operazione improvvisa con cui il 7 dicembre 1941, senza una dichiarazione di guerra ufficiale, le forze aero-navali giapponesi attaccarono la flotta americana di stanza alle Hawaii. 

Un attacco improvviso e letale

In poco più di un’ora i caccia e i bombardieri decollati dalle portaerei giapponesi, aiutati dai pesanti cannoneggiamenti dal mare, misero fuori gioco la flotta americana del Pacifico, distruggendo o danneggiando seriamente ben 8 corazzate, 3 cacciatorpediniere, 3 incrociatori e 342 aerei! Anche il conto delle vittime fu assai salato: nell’attacco infatti persero la vita oltre 2400 soldati americani, e più di un migliaio rimase seriamente ferito. Un colpo pesante, che non si tramutò in vera e propria catastrofe solo perché le portaerei americane non erano in porto e quindi scamparono all’attacco. Al di là della potenza delle forze impiegate, l’elemento fondamentale per la riuscita del raid giapponese fu senz’altro l’effetto sorpresa: senza una dichiarazione di guerra gli americani non si aspettavano un simile attacco e, soprattutto, le particolari condizioni meteo permisero alla flotta giapponese di avvicinarsi senza essere avvistata e successivamente di effettuare con efficacia il bombardamento di Pearl Harbor. 

Meteo alleato dei giapponesi

Nei giorni e nelle ore precedenti all’attacco infatti i ricognitori americani che si alzarono in volo dalle basi aeree alle Hawaii non individuarono la flotta nemica semplicemente perché questa venne nascosta da uno spesso strato di nubi basse. In realtà la nuvolosità che li accompagnò nel loro viaggio di avvicinamento rappresentò per i giapponesi anche una grande preoccupazione: se quelle nuvole avessero avvolto pure le Hawaii per i piloti infatti sarebbe stato assai difficile portare a termine con successo la missione e addirittura era forte il rischio che non riuscissero neanche a individuare Oahu, l’isola dell’Arcipelago su cui sorgono Honolulu e la più importante base navale americana del Pacifico. E invece gli aerei che decollarono dalle portaerei giapponesi una volta raggiunte le Hawaii trovarono un tempo decisamente bello, con pochissime nuvole in cielo, e ciò permise loro di individuare e colpire con facilità le navi e le basi militari americane. Insomma, le condizioni meteo in quel lontano 7 dicembre del 1941 si allearono con i giapponesi per togliere agli USA il dominio del Pacifico!  

 

 

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
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