Dopo mesi di “astinenza”, è arrivata una perturbazione sull’Italia. Sono tornate le piogge ed è solo l’inizio di una fase meteorologica a tratti molto movimentata che caratterizzerà il contesto del breve e medio termine con maltempo e anche un po’ di freddo, difatti l’approfondimento del vortice depressionario sul Tirreno andrà a richiamare un flusso di correnti più fredde in evoluzione sul Nord Europa.
Analisi e previsione
L’irruzione fredda prenderà possesso del nostro territorio nazionale nel corso delle prossime ore quando, entrando dalla Valle del Rodano, andrà a scavare un’area depressionaria centrata sul Mar Ligure, il classico vortice ciclonico secondario che avrà l'onere di attivare un’intensa fase di maltempo.
Il fine settimana vedrà quindi condizioni molto instabili, talvolta perturbate e di nuovo dal carattere invernale grazie alla graduale estensione dell’ondulazione fredda sull’intera Penisola, la quale riporterà valori termici più tipici del mese di febbraio.
La flessione delle temperature non sarà trascurabile, tant’è che localmente perderemo dai 10 ai 15 gradi in poche ore, anche grazie alla sostenuta ventilazione che potrà raggiungere l’intensità di burrasca.
La neve tornerà in scena soprattutto sulle Alpi e lungo la dorsale appenninica, con la quota in rapida diminuzione. Dal weekend i fiocchi faranno la propria comparsa un po’ ovunque anche in collina, specie al Nord Italia ove la dama bianca non si è fatta vedere per una buona fetta dell’inverno.
Neve a bassa quota per inizio aprile
Nel corso della giornata di venerdì 1° aprile le nevicate andranno ad interessare le Alpi inizialmente oltre i 1000 metri, ma con il passare delle ore l’ingresso freddo in quota spingerà la neve fino alla bassa collina sui settori piemontesi, ove sono attese durante le precipitazioni più intense locali sfondamenti fino al piano su Cuneo e Monferrato.
Anche l’Appennino potrà inizialmente imbiancarsi dai 1300-1500 metri, ma alle porte del fine settimana la neve scenderà fino all'alta collina sulle aree più esposte della dorsale centro-settentrionale. Sconfinamenti nevosi più in basso si avranno sui settori tosco-emiliani.
Le nevicate potranno coinvolgere i rilievi dei settori interni della Sardegna durante le precipitazioni più intense, mentre al Sud e sulla Sicilia, seppur in presenza di sensibile calo delle temperature, la neve rimarrà ubicata sulle cime più alte.
Nella giornata di sabato 2 aprile l’ondulazione ciclonica avrà ormai raggiunto le regioni meridionali, con instabilità e ulteriori deboli nevicate localmente sulle Alpi e lungo i versanti tirrenici dell’Appennino, nonché in Sardegna. Qualche fioccata non sarà esclusa lungo le vallate interne, specie in concomitanza dei rovesci più forti. Al Sud la neve scenderà ancora a quote montane, ma a partire dai 600 - 800 metri.
Weekend instabile
Come accennato, proprio nei giorni del weekend il peggioramento si sarà esteso a tutto il Paese, quando ulteriori flussi freddi andranno ad alimentare l'area di bassa pressione in approfondimento sul mar Tirreno. Per questo motivo sono attesi fenomeni moderati/forti, talvolta anche a carattere di rovescio soprattutto su Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sardegna.
L’elemento di rilievo sarà sicuramente rappresentato dalla sostenuta ventilazione, perché localmente potrebbe raggiungere l’intensità di burrasca: le raffiche di Maestrale toccheranno infatti i 100 km/h con il rischio più che concreto di mareggiate.
Le ultime precipitazioni caratterizzeranno la giornata di domenica 3 aprile, specie al Nord Ovest, con ulteriori nevicate fino a quote collinari. Le temperature si manterranno piuttosto basse e sotto la media climatica del periodo.
Un quadro meteorologico ancora molto instabile interesserà invece le regioni centrali, la Campania e la Puglia, laddove si avranno piogge anche moderate e nevicate intorno agli 800 metri specie sugli Appennini tra Abruzzo e Molise, poco più in alto invece su quelli meridionali.
Tendenza
Nei primi giorni della prossima settimana la circolazione instabile settentrionale allenterà la presa e un flusso più caldo africano allargherà le maglie sull’estremo Sud, provocando un sensibile incremento termico con massime localmente superiori ai 30°C. Tale contesto meteo non sarà però sinonimo di bel tempo, perché i forti contrasti termici che verranno a crearsi potrebbero accendere temporali violenti.
Nonostante il ritorno sulla scena delle correnti africane la situazione resterà comunque piuttosto dinamica, tant’è che la porta atlantica rimarrà aperta e altri sussulti depressionari potrebbero spingersi verso l’Europa occidentale e da lì influenzare la nostra Penisola con la genesi di vortici ciclonici secondari tra la Penisola Iberica e il Nord Africa.
Un assetto, che se confermato, potrebbe esporre il Paese a nuove ondate di maltempo, ma senza distogliere l’attenzione dai settori più meridionali, sotto l’effetto invece dell’anticiclone e delle sue fiammate calde africano. Le aree più a rischio saranno quelle che si verranno a trovare nel mezzo, perché i contrasti termici potrebbero proporsi violenti e dar luogo a precipitazioni abbondanti e improvvise. Non si escludono quindi i primi fenomeni anche a sfondo temporalesco, il classico volto instabile della stagione primaverile.
© MeteoGiuliacci - riproduzione riservata
Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci