Mite al Centro e al Sud, freddo (finto) al Nord. Ma grosso cambiamento in vista

Articolo del 03/01/2024 ore 09:50
in Analisi

Nel prossimo fine settimana, durante l’Epifania, ingresso di un ciclone nel Mediterraneo

L’inverno 2024 sembra non voler arrivare, con temperature troppo alte per il periodo. Ma c’è una novità in vista, che sembra confermata dalle ultime analisi. 

Non si vedrà nei prossimi due giorni, perché i valori termici insoliti ci terranno ancora compagnia su gran parte dell’Italia. Questo dipende dal solito rinforzo dell’alta pressione e dal ritorno dei venti caldi di Libeccio. 

Ci sarà più sole soprattutto al Centro e al Sud. Si toccheranno valori primaverili. Al Centro si arriverà a 16-17°C e in Sicilia anche a 20°C. Al Nord invece farà più freddo, per via delle nebbie che si formeranno nelle zone pianeggianti e costiere. 

Quando tornerà il freddo? 

È previsto che il cambiamento avvenga nel prossimo fine settimana, in concomitanza con l’Epifania e con l’ingresso di un ciclone nel Mediterraneo. Ci sarà anche una perturbazione e l’arrivo di aria fredda di origine artica. Con il peggioramento del tempo, le temperature scenderanno, soprattutto al Nord. Tra lunedì 8 e martedì 9 gennaio, il ciclone coinvolgerà tutta l’Italia e le temperature saranno più vicine alle medie stagionali. Ci saranno diminuzioni di 8-10°C, in particolare sulle regioni adriatiche e su quelle meridionali. 

Ma cosa provoca queste ondate di gelo? 

Il “Burian” solo in certe occasioni, durante l’inverno (ma non succede ogni anno), può arrivare dalle steppe siberiane fino al centro dell’Europa, portando il gelo (quello vero) su gran parte del continente. Questo succede soprattutto in quegli inverni in cui si crea una certa configurazione atmosferica, nota agli esperti di meteo come il “Ponte di Weikoff”. Questa configurazione si forma solo quando l’alta pressione delle Azzorre si innalza verso la Scandinavia, per unirsi con le estremità più occidentali dell’anticiclone termico Russo, che dagli Urali si spinge verso la Russia europea e il mar Baltico. 

L’assetto barico prenderà forma tra il 6 e il 7 gennaio, favorendo l’aspirazione e il trasporto delle masse d’aria molto fredde che si trovano sopra le terre ghiacciate siberiane. L’aria fredda, di origine siberiana, scorrendo lungo il margine più meridionale della potente figura di blocco anticiclonica, dalle pianure della Siberia occidentale si dirige verso le pianure della Russia europea, per poi invadere completamente l’Europa centro-orientale, penetrando attraverso venti gelidi da Nord-Est e da Est-Nord-Est che fanno abbassare la temperatura su valori ben al di sotto dello zero, soprattutto quando l’aria proviene dalla Siberia. 

Questo scenario potrebbe portare nevicate copiose sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale, e anche qualche nevicata sulle pianure del Nord e sulle aree interne del Centro. Al Sud invece il tempo sarà più incerto, con qualche rovescio e temperature più dolci, ma non impossibili nevicate sui monti. 

Il freddo si farà sentire maggiormente di notte e al mattino, con possibili gelate diffuse.

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
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