Starnuti, naso perennemente gocciolante, senso di chiusura del naso, occhi arrossati, riduzione dell’odorato, tosse. Chi, per la prima volta, prova i fastidiosi disturbi, può essere indotto a credere che in realtà si tratti di un banale raffreddore, magari provocato dagli sbalzi di temperatura, tra mattino e pomeriggio oppure da un giorno all’altro, così frequenti nel mutevole clima primaverile.
Come distinguere le due patologie
Ebbene, sebbene allergie da pollini e raffreddore abbiano in effetti sintomi molto simili, secondo la Medicina vi sono alcuni segnali che permettono di distinguere una patologia dall’altra. In particolare, è un’allergia e non un raffreddore se:
- non interviene la febbre;
- le secrezioni delle mucose nasali sono chiare e molto liquide;
- gli starnuti sono numerosi e in rapida sequenza;
- è presente il prurito al naso, agli occhi e alla gola (specie al palato e alla volta della bocca);
- i sintomi durano più a lungo di un raffreddore, ovvero più di 7-10 giorni.
Se, nonostante tutto, non riuscite comunque a stabilire se si tratta di raffreddore o allergia, è allora il caso di rivolgersi al proprio dottore per determinare la causa del vostro malessere. Ma ecco una lista delle piante maggiormente responsabili delle allergie primaverili da pollini: frumento, granturco, orzo, gramigna, parietaria, ortica, ulivo, salice, pioppo, platano, faggio, quercia e castagno.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci