Curiosità
27 Marzo 2023 ore 13:35
Allergie da pollini, malattia in aumento Ecco la Regweed, la pianta più aggressiva
La pianta malefica è originaria degli USA, ove è conosciuta con il nome di Regweed
Sono quasi 8 milioni gli italiani che soffrono di allergie, la maggior parte delle quali però scatenate dai pollini liberati dalla fioritura delle piante in primavera. In genere ai più provocano starnuti, naso perennemente gocciolante, prurito nasale, senso di chiusura del naso occhi arrossati, raffreddore insistente, crisi di asma, riduzione dell’odorato, tosse secca.
Ma ben 3 milioni di italiani le conseguenze sono molto più serie perché sopraggiungono attacchi di asma.
I primi pollini ad entrare in circolazione sono quelli liberati, nel mese di marzo, da betulle, noccioli, ontani e cipressi. Poi, in aprile compaiono i pollini della parietaria e, alla fine del mese, anche quelli delle graminacee. Ma le allergie da pollini possono comparire anche in agosto.
Allergie in aumento. Ecco perché
La diffusione della pollinosi è addirittura raddoppiata nel corso degli ultimi 30 anni, e, mentre un tempo colpiva soprattutto bambini e adolescenti, da qualche tempo colpisce anche gli anziani. Le cause? In primo luogo, l’anticipo, rispetto al passato, del tepore primaverile, con conseguente prolungamento della fase di fioritura delle piante. Sul banco degli imputati va messo però anche l’ormai facile attecchimento sul nostro territorio di piante esotiche. L’una e l’altra causa sono una diretta conseguenza dell’inarrestabile riscaldamento del clima del pianeta nel corso dell’ultimo ventennio.
Ed anche il clima secco, ormai quasi una regola, favorisce una più rapida insorgenza delle allergie sia perché i pollini tendono a restare più a lungo nell’aria sia perché naso, occhi e gola sono tanto più irritabili quanto più l’aria è secca. Ma è soprattutto l’aumento dell’inquinamento atmosferico ad aver determinato una maggiore diffusione delle malattie allergiche rispetto al passato, in primo luogo, perché le piante stesse, per difendersi dai veleni degli inquinanti, sono state costrette non solo a produrre una quantità maggiore di pollini ma anche a modificare la composizione chimica degli stessi, i quali pertanto non vengono più riconosciute dal nostro sistema immunitario.
In secondo luogo, gli inquinanti provocano, irritazione nelle mucose delle vie respiratorie, ovvero microscopiche lesioni attraverso le quali poi i pollini (il cui diametro è appena 20 millesimi di millimetro) entrano agevolmente nel circuito sanguigno, scatenando nei soggetti predisposti una reazione abnorme di rigetto da parte del sistema immunitario che aggredisce i pollini come se fossero virus o batteri.
Occhio a questa pianta di origine esotica
Fino a pochi anni fa le allergie estive da pollinosi colpivano in forma lieve soltanto coloro che venivano occasionalmente a contatto con le Artemisie, piante che in agosto-settembre infestano i terreni incolti dei paesi con clima temperato, come appunto l’Italia. Ma negli ultimi anni è comparsa una nuova pollinosi – così si chiama l’allergia da pollini - molto più aggressiva, legata alle Ambrosie, la quale provoca soprattutto forti attacchi asmatici.
La pianta malefica è originaria degli USA, ove è conosciuta con il nome di “Regweed” (del genere delle Ambrosie – vedi immagine) e da qui, trasportata incidentalmente dalle navi che fanno la spola tra le opposte sponde dell’Oceano, ha poi invaso i grandi porti europei (Marsiglia, Genova, Amburgo) e successivamente si è diffusa soprattutto sul Nord Italia. Ha un polline molto piccolo e quindi di più facile penetrazione nelle mucose dell’apparato respiratorio e, per di più, viene liberato in una quantità abnorme (fino a 10 miliardi per pianta).
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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