Clima
22 Aprile 2022 ore 02:04
Meteo e cambiamenti climatici: un futuro SENZA ACQUA né LUCE. Una realtà?
No, non è solo uno scenario pessimista, ma una reale possibilità. Vi spieghiamo il motivo
MeteoGiuliacci
Negli Stati Uniti e nel nostro continente l’energia complessivamente prodotta arriva rispettivamente per oltre il 70% da centrali alimentate a combustibile fossile o nucleare: insomma, gran parte dell’energia che alimenta il Mondo Occidentale proviene da centrali termoelettriche, il cui corretto funzionamento è però strettamente legato alla disponibilità di grosse quantità d’acqua necessarie per raffreddare gli impianti. E il cambiamento climatico mette tutto ciò a serio rischio!
Un futuro con meno acqua
Se le centrai elettriche lavorano sfruttando direttamente un combustibie, per quale motivo le condizioni cimatiche dovrebbero influenzarne la capacità produttiva? La spiegazione si trova, indirettamente, in tutti gli ultimi rapporti del IPCC, che descrivono un futuro in cui l'acqua disponibile diminuirà notevolmente in molte regioni del Mondo, tra cui in particolare Europa e Nord America. In particolare, conseguenze negative la avrà soprattutto la ritirata dei ghiacciai montani, preziosa riserva d'acqua per i mesi più caldi. Ma non solo.
In molte zone d'Europa e Nord America i periodi di siccità diventeranno più severi e numerosi, mentre le piogge avranno sempre di più un comportamento irregolare. Tutto ciò farà sì che, inevitabilmente, sul territorio rimarrà molta meno acqua da utilizzare per usi civili. Ma perché la mancanza d'acqua dovrebbe mettere a rischio anche la produzione di energia?
Se manca l'acqua, manca anche l'elettricità
La spiegazione in realtà è già davanti ai nostri occhi, e basta guardare a cosa successo nel recente passato. Negli utimi anni, durante le stagioni estive, oramai sempre più calde e asciutte, in più occasioni diversi impianti termoelettrici in Europa e negli Stati Uniti sono stati costretti a ridurre la produzione proprio a causa della scarsità di acqua disponibile per i sistemi di raffreddamento.
Per di più in un clima caratterizzato da temperature planetarie in crescita, anche le acque, tanto quelle degli oceani quanto quelle dei corsi fluviali, diventeranno più calde, e diminuirà quindi anche la loro capacità di raffreddare gli impianti: questo significa che le centrali per raffreddarsi dovranno utilizzare maggiori quantità di acqua, proprio in una fase in cui al contrario la disponibilità di questa preziosa risorsa andrà sensibilmente calando.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci
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