4 Luglio 2024 ore 22:36

Meteo e STORIA, quando il grande CALDO scelse il presidente USA

Le stranezze di un’estate eccezionale favorirono l’ascesa di uno dei più noti presidenti USA

Meteo e STORIA, quando il grande CALDO scelse il presidente USA

MeteoGiuliacci

 

Può apparire strano, ma davvero il caldo è stato determinante nell’elezione di un presidente USA tra i più amati. Del resto in diverse occasioni gli eventi meteo hanno modificato il corso della Storia, anche se il più delle volte si è trattato di violenti temporali o grandi tempeste. Ma ecco gli eccezionali eventi che portarono il caldo a “eleggere” uno dei più noti presidenti degli Stati Uniti.

Un’estate caldissima mette in ginocchio New York

Alla fine del XIX secolo le temperature medie planetarie erano sensibilmente più basse e anche le stagioni estive erano quindi decisamente più fresche di quanto non siano oggi. Ecco perché l’intensa ondata di caldo che colpì New York nell’agosto del 1896 venne vissuta dagli abitanti della Grande Mela come un periodo eccezionalmente torrido, senza precedenti a memoria d’uomo. Per dieci giorni consecutivi infatti le temperature superarono i 32 gradi, con la calura resa insopportabile da elevati tassi di umidità. Per di più le temperature rimasero insolitamente alte anche durante le ore notturne gustando il sonno della maggior parte dei tre milioni di abitanti di allora, molti dei quali popolavano gli affollati e opprimenti palazzoni del Lower East Side e altri quartieri popolari. Le anomale condizioni meteo misero a dura prova la resistenza dei newyorkesi e, secondo le stime dell’epoca, causarono direttamente o indirettamente la morte di oltre 1300 persone. Intrappolati in appartamenti infuocati e con il divieto di dormire nei parchi pubblici a causa di un’ordinanza del sindaco, nelle lunghe notti afose gli abitanti dei caseggiati più poveri e sovraffollati cercarono sollievo dormendo in cima ai tetti, o appollaiati sulle scale antincendio o ancora ammassati lungo i moli che costeggiano la città. Così se molte persone morirono a causa dei colpi di calore o di complicanze alla salute causate dal caldo torrido, altrettante persero la vita precipitando nel vuoto dai tetti o affogando dopo essere rotolati in acqua nel sonno. 

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Mi salvi dal caldo, sei il mio eroe

Nonostante il numero dei decessi aumentasse drammaticamente giorno dopo giorno, le autorità cittadine fecero ben poco per evitare la catastrofe, e solo un funzionario relativamente poco sconosciuto riuscì a distinguersi emergendo come vero e proprio eroe: il capo della polizia, e futuro presidente americano, Theodore Roosevelt. Quello che sarebbe diventato uno degli uomini più potenti degli inizi del XX secolo infatti decise di mobilitare tutte le stazioni di polizia nell’assistenza ai più bisognosi, in particolare organizzando la capillare distribuzione gratuita di ghiaccio e assicurando un rapido servizio di assistenza per le persone colpite da malore. Senza il provvidenziale lavoro di migliaia di poliziotti il bilancio, già tragico, sarebbe stato sicuramente peggiore, e ciò contribuì ad accrescere notevolmente la popolarità di Roosevelt, trasformandolo in una delle persone più in vista della città. In effetti secondo molti storici proprio l’eccezionale ondata di caldo del 1896 salvò la vacillante carriera politica di Roosevelt e gli diede una spinta fondamentale nella corsa alla Casa Bianca.  

 

Fonte Immagine: Depositphotos   

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Mario Giuliacci


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