Analisi
22 Novembre 2024 ore 18:36
Meteo Emilia-Romagna: tra il Ciclone Bert e l'alta pressione; la previsione
Le proiezioni per i prossimi giorni e i possibili effetti dell'intenso ciclone sulla regione
Mentre l’Italia viene interessata da una saccatura colma di aria artica proveniente dalle Isole Svalbard si cerca di intuire che clima potremmo aspettarci a grandi linee da qui all’Immacolata. Passata la perturbazione numero 6 del mese che ci ha interessato, l’alta pressione tornerà ad occupare gran parte del Mediterraneo centrale abbracciando anche il nostro Paese. Questo per effetto di un profondo ciclone in atlantico che è atteso svilupparsi nel weekend a ridosso della Gran Bretagna, battezzato dal servizio meteorologico irlandese col nome di Bert, che stimolerà davanti a se la risalita di un massa d’aria subtropicale.
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Cosa hanno in comune in Europa queste due figure sinottiche diametralmente opposte? Bert è la seconda e forse non ultima tempesta formatasi in Atlantico che potrebbe raggiungere valori di pressione molto bassi ed è il risultato di forti contrasti termici sul nostro continente che stanno rendendo particolarmente movimentata l’atmosfera in questo periodo. Se da una parte porterà venti tempestosi sull’Europa occidentale, dall’altra rafforzerà l’anticiclone riportando, in sole 48 ore, un flusso decisamente più temperato rispetto ai giorni precedenti.
Quindi pur in presenza di condizioni via via più stabili e con temperature in progressivo aumento che fanno capo ai massimi di alta pressione posizionati sull’Europa centro-occidentale, saranno comunque possibili episodi di variabilità in Emilia-Romagna nel corso della prossima settimana, associati sopratutto al passaggio di blande perturbazioni (la prima prevista tra martedì 26 e mercoledì 27) che determineranno fenomeni nel complesso scarsi o isolati. I venti meridionali, generalmente deboli, che accompagneranno il transito di questa perturbazione renderanno il clima mite in tutto il paese.
Tuttavia ciò non esclude la possibilità per un passaggio di un fronte freddo da nord verso sud con annesso calo termico all’inizio del nuovo mese. Infatti, nella settimana successiva, quella che va dal 2 al 9 dicembre, il probabile arretramento dei massimi dell’anticiclone verso ovest potrebbe determinare un ulteriore aumento della instabilità determinata dalla presenza di una depressione colma di aria fredda sull’est Europa. E a risentirne maggiormente in questo caso sarebbero le regioni adriatiche e quelle meridionali che, trovandosi a confine tra le due circolazioni, potrebbero essere soggette a correnti relativamente più fredde che spingerebbero le temperature, almeno inizialmente, a scendere al di sotto delle medie stagionali.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore: Roberto Nanni
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