In Emilia Romagna sarà quasi Primavera, ma l’Alta Pressione potrebbe avere i giorni contati

Articolo del 17/02/2023 ore 09:14
in Editoriali

Anticiclone che si conferma ancora ben saldo alla Penisola in questo weekend di Carnevale

Alta pressione ad oltranza che si conferma ancora ben salda sull’Italia in questo weekend di Carnevale. Un vero muro anticiclonico che si estende dall’Oceano fino a portare i suoi massimi in Europa centro-meridionale e che costringe le vere perturbazioni a rimanere ben lontane dal Mediterraneo. Uno scenario che non vede grossi sconvolgimenti almeno fino a martedì grasso e che determinerà ancora per diversi giorni un tipo di tempo stabile con clima piuttosto asciutto e mite. 

Queste condizioni di calma meteorologica, che ricordiamo essere piuttosto anomale per il periodo, si riflettono su tutta la nostra regione, portando, però, non solo tanto sole ma anche l’accumulo di umidità e inquinanti nei bassi strati, soprattutto sulla pianura orientale, dove gli effetti di questa subsidenza si tradurranno in nebbie estese ed un sensibile peggioramento della qualità dell’aria: spingendo i valori di particolato, in alcuni casi, ben oltre i limiti di legge consentiti. 

Ma non saranno solo queste le criticità a cui dovremo far fronte nei prossimi giorni, bensì, l’assenza prolungata di piogge significative che aggrava ulteriormente lo stato di siccità in cui versa l’Emilia occidentale e le pianure settentrionali, mette in rilievo lo stress idrico della vegetazione: con gravi ripercussioni sulle coltivazioni agricole. Lo spettro della siccità si riflette anche sui corsi d’acqua, con il fiume Po a far da campanello d’allarme, rivelando un deficit idrico che in alcuni casi supera il 60% e raggiungendo livelli ancor più bassi rispetto al 2022. Questa massa d’aria decisamente più mite del normale, egemone del bel tempo, mantiene dei valori termici diurni fino a 15-16 gradi, più simili ad un clima di fine marzo o inizio aprile. Una anomalia contraddistinta da temperature di 6-7 gradi sempre al di sopra delle medie del periodo anche in montagna e che proietta lo zero termico al di sopra dei 3000 metri.

Venerdì: tempo perlopiù soleggiato con cieli sereni o poco nuvolosi salvo la presenza di nubi basse sulle pianure fino in prossimità delle aree appenniniche e lungo le aree costiere, alle quali saranno associate la formazione di foschie dense e nebbie attese nottetempo, al primo mattino e dopo il tramonto. 

Sabato: estese nubi basse e stratiformi che potranno far aprire i cieli della regione irregolarmente nuvolosi, con presenza di foschie dense e banchi di nebbia tra pianure e coste in parziale attenuazione nel corso della giornata. Qualche debole precipitazione tra pomeriggio e sera potrebbe raggiungere i crinali appenninici più occidentali, ma senza fenomeni significativi. 

Domenica: cieli da molto nuvolosi a coperti su gran parte del territorio regionale per nubi basse e stratiformi accompagnate da nebbie su pianure e coste. Locali deboli piogge saranno possibili lungo i rilievi centro-occidentali. Qualche schiarita in pianura è attesa nel corso del pomeriggio. 

Temperature: in lieve rialzo le minime comprese tra 3 e 8 gradi, quasi stazionarie le massime tra 13 e 16 gradi. 

Venti: deboli in prevalenza occidentali. 

Mare: generalmente poco mosso.

Se però delle infiltrazioni di aria umida all’interno del campo anticiclonico determineranno qualche addensamento in più, i primi segnali di un suo cedimento più strutturato potrebbero arrivare a metà della prossima settimana, quando l’alta pressione cederà il passo lungo i paralleli alla discesa di una massa d’aria fredda dal Nord Europa. L’inverno molto probabilmente tornerà a far visita il Vecchio Continente coinvolgendo con piogge e nuove nevicate anche lo Stivale. Ma qui permangono molte incertezze sulla traiettoria della perturbazione dal quale dipenderà la distribuzione delle precipitazioni, nonché l’entità del calo termico. Possiamo solo ipotizzare, attraverso le proiezioni probabilistiche, che attorno al 24-26 febbraio l’Italia potrebbe essere coinvolta dal passaggio di un fronte freddo con piogge e nevicate che questa volta interesserebbero anche le zone martoriate dalla siccità: aprendo successivamente la strada ad un mese di marzo più dinamico e instabile e con fasi altrettanto perturbate.

Roberto Nanni - Tecnico Meteorologo AMPRO Meteo Professionisti

 

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Fonte: MeteoGiuliacci.it
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