In Italia l'estate del 2003 rimane, tutt'ora, la più calda dell'ultimo secolo e, molto probabilmente, addirittura degli ultimi 5-6 secoli. Durante quella stagione eccezionalmente rovente le temperature rimasero stabilmente al di sopra della norma per quasi tre mesi consecutivi, e in molte città del Paese vennero stabiliti veri e propri record storici. Tra queste, anche Milano, dove in quell'estate la colonnina di mercurio dei termometri raggiunse livelli mai registrati prima, come confermano i dati della stazione meteorologica di Milano Brera, che raccoglie misurazioni relative alla temperatura in città a partire dal lontano 1763.
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Un agosto senza eguali
L'estate 2003 fu tutta eccezionalmente calda nel capoluogo lombardo, e non fece eccezione Milano, che si trovò ad affrontare anche l'ondata di caldo più feroce della sua storia: un interminabile fase di caldo eccezionale, di 30 giorni consecutivi, tra il 2 e il 31 agosto, con una media delle temperature massime registrate in tale periodo superiore a 35 gradi!
A mettere la città letteralmente sulla graticola fu soprattutto la prima parte del mese, con temperature massime che tra il 3 e il 14 di agosto rimasero stabilmente oltre i 35,0 gradi e con punte di 38 gradi e oltre in almeno 5 differenti occasioni, mentre il record assoluto di temperatura a Milano venne raggiunto il giorno 11 agosto, quando presso la centralina di Milano Brera, in centro, si toccarono i 39,8 gradi!
Temperature mai registrate prima da uno strumento meteo e mai più raggiunte neanche negli anni successivi. Per di più gli elevati tassi di umidità, durante tutta tale ondata, fecero schizzare le temperature percepite anco più su, spesso al di sopra dei 40 gradi!
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Siccità ed El Niño a infiammare l'estate
A rendere quell'agosto eccezionalmente caldo contribuirono diversi fattori: insomma, una sorta di ricetta perfetta, i cui ingredienti principali furono senz'altro un perdurante e severo periodo di siccità assieme a un importante episodio di El Niño in atto nel Pacifico.
A causa della mancanza di piogge infatti il terreno arrivo all'inizio dell'estate già estremamente asciutto e quindi pronto a infuocarsi sotto i raggi del sole già a inizio stagione: parte dell'energia solare infatti viene spesa per far evaporare l'acqua contenuta nel terreno, ma quando questa manca ecco che tutto il calore viene utilizzato per infuocare da subito e il territorio e di conseguenza anche l'atmosfera.
El Niño, che è un periodo riscaldamento delle acque del Pacifico Tropicale, invece ha la capacità di sconvolgere la circolazione atmosferica dell'intero Pianeta e in estate favorisce l'avanzata del bollente Anticiclone Nord-Africano verso più alte latitudini, con inevitabile destinazione anche il nostro Paese.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci