In questi giorni sta accadendo un fenomeno meteo davvero singolare: la neve da nebbia, nota ai più come “neve chimica”. Molti di voi si saranno svegliati con qualche cm di manto bianco...eppure nessuna previsione dava neve! Ma come è possibile che nevichi in totale assenza di perturbazioni? Scopriamolo insieme.
La formazione dei fiocchettini
La neve da nebbia si forma quando il vapore della nebbia interagisce con i nuclei di condensazione, legati agli inquinanti presenti nei bassi strati dell’atmosfera. Questo fenomeno tende a coinvolgere aree localizzate, spesso vicine ai maggiori agglomerati industriali.
L’inquinamento come causa principale: il biossido di azoto, rilasciato principalmente dal traffico e dalla combustione di combustibili fossili, è uno degli inquinanti che contribuisce alla formazione della suddetta meteora. Questo gas ha un impatto significativo sulla salute umana, causando problemi respiratori.
Neve da nebbia, galaverna e brina: la neve da nebbia è un tipo di precipitazione vera e propria e si differenzia da fenomeni come la galaverna o la brina, dove avviene il deposito di cristalli di ghiaccio su superfici fredde che aggregano le goccioline presenti nella nebbia.
Come si origina la neve chimica
Perché si verifichi la neve chimica sono necessari alcuni elementi: la presenza di fitti banchi di nebbia, temperature ben al di sotto dello zero, aree inquinate e zone soggette a inversione termica, come le pianure. Gli appassionati di meteo ricorderanno gli anni 1989 e 1990, quando la neve chimica fu particolarmente ricorrente in alcune aree della Pianura Padana, a causa di una persistente presenza di campi d’alta pressione. Vogliamo sottolineare una cosa. Questo non è altro che un evento che ci ricorda quanto l’attività umana possa condizionare anche i processi naturali del nostro pianeta.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Davide Santini