Il quadro meteo per la metà di Novembre è sorprendente e in continua evoluzione. Il passaggio perturbato inizialmente previsto per il 12-13 Novembre ha subito un ridimensionamento, con un impatto limitato sul Nord-Ovest e sulle Isole Maggiori, mentre fenomeni potenzialmente intensi sembrano più probabili sulla Spagna, zona assediata da pericolosi temporali. In Italia, le precipitazioni attese risultano meno consistenti rispetto a quanto previsto inizialmente, con un lieve calo delle temperature, ma senza accumuli significativi. Questo scenario conferma come i modelli previsionali restino sempre soggetti a modifiche, rendendo le previsioni un esercizio di adattamento continuo.
Fine mese: verso una fase più instabile?
Questo primo episodio di instabilità potrebbe fungere da apripista per un cambiamento ben più rilevante nella seconda metà del mese. L'affondo di una "goccia fredda" in direzione della Penisola Iberica potrebbe dare origine a una serie di movimenti ciclonici che stravolgerebbero il pattern attuale, condizionando non solo l'Europa Occidentale, ma anche il nostro Paese.
Secondo i modelli la goccia fredda potrebbe essere riassorbita dal flusso atlantico entro la fine della seconda decade di Novembre. Ottima cosa. Questo favorirebbe l'incursione di una saccatura nord-atlantica sul Mediterraneo, con la possibilità di un coinvolgimento diretto dell'Italia, questa volta con precipitazioni più estese e abbondanti rispetto ai giorni precedenti.
Tra il 18 e il 20: cambia tutto?
L'attenzione è ora rivolta a un possibile peggioramento delle condizioni meteo verso il 18-20 Novembre. Gli ultimi aggiornamenti dai principali modelli indicano un afflusso di aria fresca proveniente dalle regioni nord-atlantiche. Questo affondo potrebbe generare un'ondata di maltempo anche severo, capace di portare piogge diffuse e persistenti su gran parte del Nord e del Centro, con un successivo coinvolgimento delle regioni meridionali, in un quadro da aggiornare step-by-step.
In particolare, ci si attende il ritorno della neve a quote medie sulle Alpi, con accumuli che potrebbero risultare rilevanti per il periodo. Fino ad ora, infatti, le cime alpine si sono mantenute relativamente spoglie, ma se le previsioni dovessero davvero essere corrisposte alla realtà potremmo assistere alle prime vere nevicate della stagione, con accumuli significativi almeno al di sopra dei 1.200-1.400 metri.
L'incertezza legata all'Alta Pressione
Le probabilità per un ritorno di piogge diffuse ci sono, ma non possiamo negare altri scenari. Un possibile sviluppo potrebbe vedere le perturbazioni deviare troppo verso Ovest, lasciando così spazio all'Alta Pressione che potrebbe riconquistare il controllo del nostro Paese. In tal caso, l'Italia tornerebbe a vivere un periodo di relativa stabilità, con temperature miti per la stagione, soprattutto sulle regioni centrali e meridionali. Questo scenario risulterebbe molto simile a quello vissuto durante la prima metà del mese, caratterizzato da temperature al di sopra della media e una mancanza di precipitazioni significative.
Focus su temperature e anomalie climatiche
L'afflusso di aria fredda previsto per la terza settimana di Novembre potrebbe causare un calo sensibile delle temperature. Si prevede che i valori termici possano scendere di diversi gradi sotto la media stagionale, specialmente durante le ore notturne, con minime prossime allo zero nelle zone di pianura del Nord. Ma occhio che, in caso di un ritorno dell'Anticiclone, le temperature potrebbero rimanere più miti, con massime che supererebbero i 15-18°C in diverse regioni.
Queste variazioni e altalene termiche sono il riflesso di un Autunno caratterizzato da un clima altalenante, con fasi di forte stabilità interrotte da brevi ma intensi episodi perturbati. Il riscaldamento anomalo delle acque del Mediterraneo potrebbe continuare a influenzare negativamente il tempo dei prossimi mesi, aumentando il rischio di eventi meteorologici estremi come alluvioni lampo e tempeste violente.
Neve sulle Alpi: sarà la volta buona?
L'arrivo della neve sulle Alpi rappresenta un tema di grande interesse, non solo per gli amanti degli sport invernali, ma anche per le riserve idriche che garantiscono acqua a molte regioni italiane durante i mesi più secchi. Le prime nevicate serie sono attese attorno al 20 Novembre, ma la loro entità dipenderà dalla persistenza della saccatura fredda.
Questo scenario sarebbe fondamentale per riequilibrare il deficit di neve registrato negli ultimi mesi, a quote alte ovviamente, ma molto dipenderà anche dall'eventuale contributo dell'Alta Pressione, che potrebbe bloccare il flusso perturbato e riportare condizioni più asciutte.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Team MeteoGiuliacci