Al di sopra del Circolo Polare la stratosfera, cioè lo strato atmosferico posto tra 10 e 50 km di quota, nel periodo invernale subisce spesso bruschi e intensi riscaldamenti che talvolta mettono a soqquadro l’intera circolazione invernale dell’Emisfero Nord. Sono quegli episodi che i meteorologi chiamano Stratwarming e che hanno importanti conseguenze sulla circolazione atmosferica anche negli strati più vicini alla superficie.
Stratwarming imminente, freddo polare in vista
Il riscaldamento stratosferico può raggiungere anche +30/40°C nell’arco di 5-10 giorni, ed è appunto il fenomeno noto come Stratwarming (SW= Stratospheric Warming o SSW = Sudden Stratospheric warmings), Se il riscaldamento è rapido e superiore a 20 °C (come quello che sembra stia per iniziare) allora implica che sulla verticale del Polo è giunto, tra 20 e 30 km di altezza, uno vasto anticiclone a cuore caldo della fascia subtropicale (Anticiclone del Pacifico, Anticiclone delle Azzorre, Anticiclone Indiano), cioè un’area di alta pressione ricolma di aria più calda di quella circostante, con conseguente sostituzione del vasto ciclone freddo del Vortice Polare Stratosferico (VPS), ovvero la vasta area di bassa pressione che, in alta quota, staziona in maniera pressochè permanente al di sopra del Polo.
Negli episodi intensi di Stratwarming, come ad esempio quello previsto tra il 25 e il 30 dicembre (+45 °C), la modifica del verso della circolazione atmosferica e il surriscaldamento inizia appunto dalla stratosfera. Ecco perché il meteorologo tiene sott’occhio la stratosfera polare per prevedere l’imminente arrivo aria polare fino a medio-basse latitudini. Poi le modifiche coinvolgono, via via, anche gli strati sottostanti, attraverso la trasmissione di energia cinetica per attrito verso il basso. In tal modo l’anticiclone propaga la propria circolazione oraria (i venti scorrono cioè in senso orario attorno al centro dell’alta pressione) dalla stratosfera fino alla bassa troposfera nell’arco di 5-10 giorni, fino a sostituire sulla verticale del polo il Vortice Polare (VP) a tutte le quote e quindi invertendo il verso della normale circolazione atmosferica polare (da ciclonica, con venti dai quadranti occidentali sull’Europa, ad anticiclonica con venti dai quadranti orientali).
Vortice polare presto catapultato fino all’Italia
Ma quando, come nel nostro caso, avviene la fuoriuscita del Vortice Polare Stratosferico dal circolo polare viene causata dall’anticiclone Pacifico, allora il Vortice Polare stesso, per schiacciamento orizzontale, assume una forma ellittica e come tale viene sospinto sul lato europeo con il suo carico di aria gelida polare, fino a raggiunger talvolta anche l’Italia. La massima irruzione di aria polare si verifica quando arriva l’asse di massima curvatura (massima “vorticità”) dell’ellisse del VPS, cioè la regione che spinge maggiormente le correnti gelide verso più basse latitudini. Questo consente al Meteorologo di prevedere con anticipo di giorni e con buona affidabilità quando arriverà sull’Italia l’ondata di freddo polare o artico come quella appunto prevista per i giorni attorno al 31 dicembre. Quali saranno gli effetti? Ve ne parleremo in video dedicato e presto online.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci