Il fenomeno climatico noto come La Niña sta per fare il suo ingresso sulla scena meteo globale, causando sconquassi. Questo evento, che si verifica nelle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Equatoriale, è caratterizzato da un raffreddamento anomalo delle temperature, piuttosto forte, ma ben prevedibile.
Si tratta di un fenomeno diametralmente opposto a quello di El Niño, che invece comporta un riscaldamento delle acque e che ha caratterizzato il 2023, facendolo diventare l'anno più caldo di sempre.
Il sistema ENSO: facciamo chiarezza
La Nina e El Nino sono entrambi parte di un sistema climatico più ampio chiamato ENSO (El Nino-Southern Oscillation). Esso ha un impatto significativo sul clima del Pianeta, influenzando le condizioni meteorologiche in diverse parti del Mondo. Gli effetti più evidenti si manifestano nel continente americano, mentre in Europa l’impatto è meno pronunciato. Ecco perché c'è un legame minore tra caldo estremo e Nina.
Il clima europeo
In Europa, il clima è fortemente influenzato dall’Oceano Atlantico, che funge da termoregolatore, ovviamente distante migliaia di chilometri dall'epicentro della Nina. Questo rende difficile prevedere gli effetti che potrebbe avere sul clima del continente. Oltretutto, il legame tra i due è debole: ecco perché non ci sentiamo di dire che la prossima stagione sia bollente a causa della Nina pacifica, ma semmai lo sarà per altri motivi, tra cui le continue risalite dell'Anticiclone Africano.
Le proiezioni climatiche dell'Estate 2024
Nonostante le incertezze, gli esperti continuano a monitorare la situazione e a tenere sotto controllo le proiezioni dei centri climatici internazionali. Si prevede che l'Estate 2024 sia comunque caratterizzata da caldo molto intenso, ovviamente non come logica conseguenza della Nina, bensì come trend di riscaldamento globale che continua imperterrito.
Piuttosto, potrebbe essere interessante quello che accadrà dopo. Le previsioni potrebbero rivelare cambiamenti notevoli nel clima globale, con possibili periodi di freddo durante l’autunno e l’inverno, che potrebbero segnare un ritorno alla normalità meteorologica. Ma su questo punto ne riparleremo a tempo debito.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Andrea Tura