Non vi è dubbio che oggigiorno la Meteorologia, considerata finalmente a pieno titolo come Scienza e non più alla stessa stregua degli oroscopi, sia oggetto di un diffuso interesse di massa.
Le previsioni del tempo nell’antichità
Ma - e non vi sembri strano - l’interesse per le vicende del cielo nelle antiche civiltà, prevalentemente agricole, era molto più sentito che adesso tanto che la descrizione dei segni premonitori dei cambiamenti del tempo era stata trattata in numerose opere: “Le opere e i giorni” di Esiodo, “Meteorologica” di Aristotele. “I fenomeni e i pronostici” di Arato, “Le georgiche” di Virgilio, “Storia naturale “ di Plinio il Vecchio. Ecco, ad esempio, secondo Arato, i sintomi premonitori della pioggia:
…Molte volte
prima che sopraggiungano le piogge
appaiono nubi che a blocchi di lana
somigliano moltissimo; o si svolge
doppia attraverso il grande cielo l’iride
oppure in qualche luogo c’è una stella
con un alone nereggiante intorno.
Molte volte gli uccelli di palude
o di mare tuffandosi nelle acque
si bagnano insaziabili; o dintorno
allo stagno le rondini si slanciano
lungamente, battendo con il ventre
l’acqua colà raccolta….
Le previsioni del tempo fino al 1700
Anche i nostri avi passavano una buona parte del loro tempo a strologare con nuvole e venti, senza dubbio molto più di quanto non facciamo oggi noi, (meteorologi… a parte!). Il motivo di questo diverso interesse può essere facilmente spiegato: il contadino passava i giorni col naso all’insù perché doveva guardare il cielo per ogni faccenda: indovinare il momento della semina, dei raccolti, del taglio dell’erba. Capire i segni premonitori del cielo era, una volta, di importante vitale perché un raccolto rovinato dal maltempo significava, allora, senz’altro fame, carestie, malattie e anche morte.
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Oggi le previsioni del tempo e del clima, da una parte, e le tecniche di conservazione e di stoccaggio delle derrate agricole fanno sì che i prodotti della terra per sfamare l’umanità siano meno vulnerabili che nel passato rispetto avversità atmosferiche. Comunque questo stretto legame nel passato tra l’uomo e le vicende atmosferiche, aveva portato, presso quasi tutte le antiche civiltà, ad un ricca fioritura di credenze e superstizioni sugli effetti del tempo sulla salute, specie da parte delle piogge, dei venti e dei temporali.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci